Fabrizio Toselli

Cento. Una valanga travolge Fabrizio Toselli a Cento, dove tredici consiglieri comunali hanno protocollato le loro dimissioni dalla carica facendo, di fatto, cadere il sindaco e la sua giunta. Il tutto proprio nel giorno in cui il Cda di CariCento è chiamato ad approvare il progetto d’incorporazione in Credem.

Con le dimissioni dei 13 consiglieri sui 24 verrà a mancare il numero legale all’Assemblea civica: è il caso delle dimissioni ultra dimidium – ovvero di oltre la metà dei consiglieri – che ne comporta lo scioglimento secondo l’articolo 141 del Tuel. Si aprono così le porte per l’arrivo del commissario prefettizio che garantirà l’ordinaria amministrazione fino alle elezioni.

A dimettersi, con una lettera collettiva protocollata alle 13 di venerdì e che vede come primo firmatario Marco Mattarelli, sono stati i consiglieri di  Pd, Lega, Gruppo Misto, Coerenza Civica, Libertà per Cento e Noi che, che in mattinata si erano riuniti per far autenticare le firme da un notaio.

Cento sarebbe andata al voto amministrativo tra 15 settembre e il 15 ottobre, ma già da tempo la maggioranza di Toselli era in fortissima difficoltà, a partire dalla mancata approvazione del bilancio della Fondazione Teatro e dal successivo rinvio della presentazione del bilancio consuntivo 2020 e del preventivo 2021, e nell’ultima seduta del Consiglio comunale l’approvazione del piano particolareggiato è avvenuta solo per ‘benevola’ astensione di parte dei consiglieri.

Una frattura, anche interna alla maggioranza, che era ormai talmente ampia da aver portato anche a un intervento molto critico da parte del presidente del Consiglio comunale nei confronti della Giunta.

“È stato un gesto di responsabilità – affermano i consiglieri di Coerenza Civica, Gruppo misto, Lega, Libertà per Cento, Noi che e Partito Democratico – compiuto di fronte alla ostinazione con cui il sindaco, dopo due mesi dal venir meno in Consiglio comunale della sua maggioranza politica, seguitava a non volere affrontare la situazione. Un modo questo per mettere in sicurezza la città e consentire che il commissario straordinario nei pochi mesi che separano dalle prossime consultazioni elettorali sbrighi gli atti più urgenti e dia ordine ad una macchina amministrativa pesantemente ingessata da anni di promesse non mantenute”.

“Il ritiro del rendiconto, un previsionale arrivato fuori tempo massimo solo grazie all’ennesima proroga del Governo e un piano delle opere pubbliche fotocopia di quello degli anni precedenti – dicono ancora i dimissionari – sono solo gli ultimi fattori ad aver reso non più ulteriormente rinviabile questa decisione di “staccare la spina”. Una decisione dettata dall’amore per la città e dalla trasversale volontà di evitare che l’attuale stato di cose potesse trascinarsi stancamente ancora per mesi bloccando ancora di più Cento ed evitando ulteriormente vengano affrontati i veri problemi dei centesi”.

Una sorte simile era capitata anche a Flavio Tuzet nel maggio del 2011, quando dopo un rimpasto in giunta poco gradito, 12 consiglieri diedero le dimissioni facendolo saltare. Le elezioni successive le vinse il centrosinistra con Piero Lodi, uno dei consiglieri oggi dimissionari.

“Ho chiesto un incontro del tavolo del centrodestra per ragionare insieme sul da farsi a Cento come negli altri comuni dove si voterà in autunno”, afferma Alberto Balboni, senatore ferrarese di Fdi, appresa la notizia della caduta di Toselli.